domenica 29 aprile 2012

25 APRILE 2012 - SECONDA LETTURA IN PIAZZA

Giovani partigiani pianoresi morirono sulle nostre colline nel tentativo di porre fine a una guerra devastante e alle violenze neofasciste. Erano molti, tutti con una loro storia, con una loro vita ma con un unico sogno di libertà.




Tra i combattenti, originari del territorio di Pian di Macina, ci onora ricordare il partigiano a cui è dedicata la nostra Sezione Anpi, Franco Bonafede, nome di battaglia “Febo”, che militava a Pianoro ed entrò a far parte del comando della 62a brigata Camicie Rosse Garibaldi. Successivamente, militò nella 7a brigata GAP Gianni Garibaldi. Dopo la guerra gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militar. Anche Ledovino Bonafede, detto “Piroti”, fece parte della 62a brigata Camicie Rosse Garibaldi. Egli venne catturato e imprigionato fino alla liberazione. Il ventenne Giancarlo Lelli, detto “Pampurio”, combatté come partigiano nelle Brigate Garibaldi “Bianconcini” e “Camicie Rosse”. Fu catturato una prima volta dai tedeschi a Loiano, ma riuscì a liberarsi e a tornare con i suoi partigiani. Venne ferito mortalmente durante i combattimenti a Molino e Sant’Anna. Dopo la Liberazione gli venne conferita medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Mattei Luigi, «Cirulein», dopo l'8 settembre entrò nei primi gruppi resistenziali che si costituirono sull'Appennino tosco-emiliano, militò nella 4a brigata, poi 36a brigata Bianconcini Garibaldi e nella brigata Stella Rossa Lupo ebbe il compito di disturbare i tedeschi durante le operazioni di rastrellamento. In seguito, si unì ai partigiani della 62a brigata Camicie Rosse Garibaldi e operò nella valle dell'Idice e ai Casoni di Romagna. Prese parte a tutti i combattimenti della formazione come commissario politico di brigata. Attraversò la linea del fronte e prese contatti con gli americani. Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valer militare. Scandellari Arturo prestò servizio militare in cavalleria. Militò nella 62ª brigata Camicie Rosse Garibaldi e operò a Pian di Macina. Morì a Bologna per ferite riportate nel corso del bombardamento aereo. Anche Hervè Franci prestò servizio militare nel genio dal 1 gennaio a l'8 settembre 1943. Militò nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi e operò su Monte Carzolano e sulla Bastia. Catturato dai nazifascisti per delazione, venne ucciso a Firenzuola. Anche il padre cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano con il grado di sergente maggiore. Casalini Dino, a cui è dedicata una strada a Pian di Macina, nel 1943 entrò a far parte della 36a Brigata Bianconcini Garibaldi e operò sull'appennino tosco-emiliano. Nel maggio del 1944 insieme ad altri 7 partigiani si stava trasferendo al Cimone della Bastia quando cadde in un'imboscata fascista. Vennero uccisi tutti. Casalini Dino venne riconosciuto partigiano.



Dopo il saluto ai caduti di Pian di Macina, la delegazione si è divisa: una parte è andata al Monumento di Rastignano e una a Botteghino di Zocca.

Dopo aver posato le corone in tutte le frazioni del territorio, la delegazione sta tornando verso Pianoro Nuovo, per concludere le celebrazioni in Piazza dei Martiri e dopo un piccolo corteo arrivare al Parco della Pace.

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