giovedì 29 settembre 2011

L'ANPI Provinciale sulla nuova provocazione dell'on. Garagnani

Noi bolognesi siamo abituati al “revisionista” Garagnani ed alle sue “sparate” contro i valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione.

E quindi sappiamo che spesso l’onorevole del PDL interviene più per far rumore che per la sostanza dei fatti.

Però questa volta la sua provocatoria iniziativa è stata fatta propria dal governo nazionale e questa è un'altra cosa.

Vogliamo ricordare a Fabio Garagnani ed a chi lo sostiene che non può esservi il 18 aprile 1948 se prima non vi fosse stato il 25 aprile 1945 giorno della Liberazione che rappresenta la data finale della sconfitta del nazifascismo e dalla quale si sono venute a creare le condizioni per tornare a votare, comprese le donne alle quali prima non era consentito.

Gli ricordiamo inoltre che i padri costituenti raccolsero l’esempio del CLN unitario nazionale nel dare vita alla Costituzione democratica vigente nel nostro Paese che recentemente è stata molto attaccata proprio per distruggerne i valori di giustizia e democrazia che rappresenta.

Troppo facile per noi raccomandare all’onorevole Garagnani di studiare meglio la storia invece che inveire contro alcune scuole bolognesi ree di insegnare anche la nostra storia contemporanea.

Noi dell’ANPI provinciale di Bologna ribadiamo che il nostro compito è quello di salvaguardare gli insegnamenti della Resistenza e della Costituzione e per questo siamo molto collegati con le scuole del nostro territorio per portare la nostra testimonianza alle giovani generazioni che rappresentano il nostro futuro.

Pertanto se il governo intenderà andare avanti con questa provocazione troverà la piena opposizione dell’ANPI e di migliaia di cittadini democratici.

sabato 17 settembre 2011

Blood and Honour Italy

L'evento era di quelli da non perdere, I venticinque anni del VFS cioè del più antico e organizzato gruppo neonazista di questo Paese, la succursale italica della più grande e pericolosa rete di estrema destra internazionale (Blood and Honour), un netework i cui attivisti si sono resi protagonisti di disordini e violenze a sfondo razziale, anche omicide (in particolare nell'europa dell'est ed in sud america) e che conta gruppi affiliati in più di trenta paesi.
Ma quest'anno, in quel di Revine Lago – nei pressi di Vittorio Veneto -, oltre al consueto raduno del white music e alla rimpatriata con camerati spagnoli e tedeschi (ricordiamoci che il VFS è stato spesso lo spezzone straniero più numeroso nei grandi eventi neri, a livello europeo, come la Marcia per Rudolf Hess) c'è qualcosa di più.
Lo spaesamento, quando non la completa decadenza, della galassia naziskin italiana negli ultimi anni è stato significativa: troppo forte, a destra, l'appel mediatico di gruppi come Casa Pound, troppo poco significative l'entrismo nella compagine del PDL di esperienze come la scissione dalla FiammaTricolore e l'ingresso ne La Destra di Storace, operata da Piero Puschiavo , non a caso il vecchio leader-fondatore del VFS, l'anno scorso.
Se a questo poi si aggiungono i problemi giudiziari e l'isolamento della componente naziskin romana e il continuo frazionismo interno del vecchio bastione milanese (la galassia Hammer Skin), una istantanea della scena bonheads italiana è alquanto deludente. Un palco e un ruolo il VFS lo dà ancora a Maurizio Boccacci (ex leader di Movimento Politico, poi di Base Autonoma ed ex dirigente di Fiamma Tricolore), ora ispiratore di Militia, micro-organizzazione la cui unica attività è stata quella di affiggere per Roma striscioni antisemiti, razzisti e contro il sindaco Alemanno ma anche contro altre organizzazioni neofasciste.
Ancora una volta quindi tocca alla componente veneta fare bilanci e rilanciare progetto e discorso , specie in un anno in cui la Crisi Globale, nella semplicistica lettura politica di fase di questi neonazisti, non fa che esasperare il controllo delle "elites giudaico-bancarie" sulle vite dei cittadini dell'Europa bianca e cristiana ed il melting pot, figlio della globalizzazione, inonda le nostre coste di migranti incapaci di integrarsi nella nostra cultura, come dimostrano i riot di Londra di questa estate.
Significativi furono gli adesivi, a firma VFS, comparsi a Padova ed in altre città del veneto: “Droga/Stupri/Morte, il nostro futuro sbarca a Lampedusa” o le prese di posizione in favore del nazionalismo serbo e in ultimo in solidarietà all'eurodeputato leghista Mario Borghezio per le sue dichiarazioni “comprensive” verso Anders Behring Breivik, responsabile della strage di Utoya e dell'autobomba a Oslo del 22 Luglio scorso.
Dunque, come pomposamente afferma Giordano Caracino, giovane portavoce del VFS succeduto 3 anni fa a Piero Puschiavo, “squillino le trombe, l'adunata è chiamata”, l'invito era rivolto alle “realtà vicine al frastagliato arcipelago della destra radicale italiana, col preciso intento di dar vita ad una 3 giorni di dibattiti e confronti sull’ attuale situazione che investe un’intera area politica ed una comunità umana”.
La risposta non si è fatta attendere: in cartellone c'erano infatti due tavole rotonde: la prima “Europa sconfitta?”, l’incontro a cui doveva partecipare anche l’On. Borghezio, in cui figurano tra i relatori Argo Fedrigo (presidente del “ Comitato di Liberazione Monetaria”), Mario Consoli (difensore di diversi teorici revisionisti), Adriano Tilgher (storico esponente di partitucoli e iniziative neofasciste, attualmente in forza a “La Destra”), Antonio Venier, dei “nazionalisti serbi” . La seconda invece dal titolo “Idee e Comunità tra strada e web, realtà a confronto”, momento presieduto da Maurizio Boccacci. Presenti le principali realtà neonaziste italiane: dai pugliesi di Apulia Skinheads a Lealtà ed Azione ( la testa politica del neonazismo milanese della vecchia Skinhouse), da Sardinia Skinheads ( gli organizzatori del festival estivo di RAC- music "Sei diventata nera") all'associazione Giustizia-Giusta (creatura di una vecchia conoscenza della strategia della tensione, recentemente scomparsa, Paolo Signorelli), dai nazimaoisti veronesi di Alternativa Antagonista al centro culturale Ritter ( vero e proprio spazio comune della destra milanese dalla Lega Nord agli HammerSkin), ai romani di SPQR-skinheads.
Alla finestra ma comunque della partita anche Casa Pound e Forza Nuova, che hanno partecipato al'incontro con la presenza di due associazioni di loro prossimità, rispettivamente Popoli e Cervantes, d’altronde entrambe le organizzazioni hanno condiviso con il VFS percorsi comuni (CasaPound ed il VFS sono stati insieme in Fiamma Tricoloare fino al 2008). Da notare anche la partecipazione dell’associazione e libreria romana “Raido”,che si muove in maniera trasversale nel variegato arcipelago della destra radicale da quella di governo a quella più tradizionalista ed oltranzista.
Cosa cambierà dopo questo meeting? Una nuova vitalità e voglia di fare sembra attraversare i network di naziskin italiani: all’indomani della chiusura dell’incontro veneto è stato annunciato per il 28 e il 29 ottobre, il 28 è l’anniversario della Marcia Su Roma, il primo raduno della divisione nazionale del network “Blood and Honour” nella Skin House di Roma. La Skin House di Roma altro non è che “Casa Italia Colleverde”, occupazione di Casa Pound animata dagli S.P.Q.R Skin veterani del circuito bonehead della capitale. Casa Pound, che ha costruito un immagine pubblica molto diversa da quella del naziskin, non riesce quindi al di là delle operazioni di facciata a rompere veramente con le sue radici ben piantate nella storia di organizzazioni neofasciste e naziskin come Movimento Politico e Base Autonoma. Chissà che diranno di questa iniziativa i padrini politici di Casa Pound nel Pdl e nel Comune di Roma che hanno coccolato e innaffiato di soldi e patrocini i “fascisti del terzo millennio”?!

Fonte: Valerio Renzi , Elia Rosati  -  Osservatorio democratico  -  12/09/2011

sabato 10 settembre 2011

L'A.n.p.i. di Pianoro al fianco di Genova Antifascista


A.n.p.i. , A.r.c.i. e C.g.i.i. di Genova hanno diffuso un comunicato nel quale respingono con forza il proposito di fare svolgere il raduno razzista e neonazista annunciato dal "partito nazionalista italiano" per il 22 e 23 settembre a Genova.
A.n.p.i. , A.r.c.i. e C.g.i.l. sottolineano come in questa estate rovente, fatta di infinite , manovre finanziarie che hanno il sapore di rappresaglie punitive nei confronti delle persone oneste, delle lavoratrici e dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati, di tutti i contribuenti che pagano le tasse, nessuno sentiva la mancanza delle deliranti parole d'ordine pronunciate da neo nazisti come Gaetano Saya e i biechi individui del suo sedicente "partito nazionalista italiano", che facendosi fotografare in divise che richiamano quelle dei gerarchi nazisti, dichiarano di aver rifondato il Msi-Dn (senza nessuna denuncia da parte degli ex-missini...) adottando il simbolo di un sole nero al posto della svastica e il motto "Nobiscum Deus", tanto simile al "Gott mit uns" dei nazisti. Saya e i suoi squadristi ce l'hanno ovviamente con "gli omosessuali, gli ebrei, i comunisti e gli stranieri, peggio se "negri".
In pieno agosto è pervenuta la dichiarazione del parlamentare Scilipoti, esperto nel rapido cambiamento di casacche, che si proclama onorato di aderire, senza pudore o vergogna, al movimento neonazista di G. Saya, già peraltro sostenitore di S. Berlusconi.
E' impossibile non ravvisare in questa situazione difficile che stiamo vivendo, sia a livello economico che politico e sociale, come vi sia un'atmosfera che perdura ormai da troppo tempo e che facilita l'operare di troppi loschi e pericolosi figuri sulla scena italiana. Ci sono parlamentari della destra che propongono di cancellare la disposizione Costituzionale che impedisce la rinascita del partito fascista, altri che cercano di cancellare la storia, equiparando la dittatura con la Libertà, i carnefici con le vittime, i Partigiani della Resistenza con i criminali fascisti complici dei nazisti. E' stato appena respinto in Parlamento, con grande fatica, un decreto legge che con l'assurdo alibi del risanamento economico, voleva cancellare le festività laiche del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno: in realtà si voleva e si vuole ancora cancellare la Memoria storica del popolo italiano e il suo senso di Identità.
A.n.p.i. , A.r.c.i. e C.g.i.l. chiedono che le istituzioni locali e nazionali esprimano esplicitamente l'indisponibilità ad ospitare manifestazioni e appuntamenti che hanno come obiettivo la diffusione dell'odio razziale e chiedono inoltre una netta presa di distanza da parte di coloro che rappresentano il Governo italiano e che vergognosamente subiscono il fascino di movimenti illegali come quelli di estrema destra, dichiaratamente neofascisti.
Genova è città democratica. Antifascista e simbolo della Resistenza: siamo certi saprà ancora una volta rispondere con civiltà, ma con indispensabile fermezza, a chi vuole seminare odio, intolleranza e violenza .