giovedì 16 giugno 2011

Abbiamo avuto un quorum grande

La generosa affluenza degli italiani alle urne referendarie del 12 e 13 giugno è stata francamente sbalorditiva e tanto gratificante per chi quei referendum ha testardamente e coraggiosamente voluto : d’ora in poi nessuno potrà più contestare la volontà popolare di riprendersi beni pubblici come l’acqua, la salute e la giustizia.


Ma ora è inutile negare che era stato anche chiesto un chiaro segnale d’insofferenza verso il Premier e il suo governo di mercenari : quel segnale è arrivato forte e pesante.
E un messaggio altrettanto chiaro è arrivato alle caste della politica : dopo anni di assenteismo elettorale progressivo, dopo milioni di schede bianche e nulle, è tornato il desiderio di esprimere democraticamente la propria volontà.

Il quorum è arrivato nonostante i sabotaggi mediatici e i trucchi burocratici, facendo risaltare ancora di più il successo dei 4 SI’ : un successo arrivato soprattutto perché i partiti dell’opposizione si sono messi al servizio dei comitati referendari e dei movimenti della Società civile e non hanno preteso il contrario.


Anche Pianoro ha risposto magnificamente e con il 69 % d’ affluenza ha dimostrato di “avere un quorum” veramente grande e ha ricompensato generosamente la passione con cui il Comitato “Pianoro per 4 SI’ ai referendum” , che ha visto lavorare armonicamente assieme il PD, Rifondazione Comunista, l’Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, i Verdi, l’A.n.p.i. , la Cgil, lo Spi, l’A.r.c.i. , il circolo culturale “Un pozzo d’idee”, il Tavolo per la Pace : questa esperienza ha dimostrato, se ce ne fosse stato il bisogno, come solo con l’unità d’intenti e d’azione possono arrivare soddisfazioni e vittorie.

Il Comitato ha lavorato per quasi due mesi, con serate a tema, con eventi mirati, con banchetti ai mercati e davanti alla Coop, con volantinaggi davanti alle scuole, con il dialogo con la gente, che mai come stavolta ha dimostrato la voglia di conoscere e di partecipare a questa grande battaglia democratica.
Come gli altri protagonisti, faremo tesoro di questa bella avventura, contribuendo a mantenere vivo il Comitato e trasformandolo in sentinella del risultato referendario, come faranno anche gli altri comitati in tutto il Paese, perché non vengano disattese e vanificate le fatiche e le speranze di tanti uomini e donne: di tante belle persone che hanno combattuto e vinto questa battaglia, ma che vogliono sopratutto riconquistare il diritto ad avere un futuro migliore, per se stessi e per i propri figli.


Per la Segr. A.n.p.i. di Pianoro

Atos Benaglia
Paolo Corazza

giovedì 2 giugno 2011

A volte ritornano, ma forse non se ne sono mai andati




  
“Combattenti di Salò come i partigiani”





Il Pdl propone la parificazione.

Secondo la proposta di legge in commissione Difesa della Camera dal deputato Gregorio Fontana, le associazioni di ex repubblichini potrebbero ricevere contributi statali come l'Anpi
Repubblichini e partigiani la stessa cosa? A questo punta una proposta di legge del Pdl. Così le Associazioni degli ex combattenti della Repubblica sociale di Salò potrebbero avere lo stesso riconoscimento dell’Anpi e delle altre associazioni ex combattentistiche, ricevendo anche contributi statali. Ma con le opposizioni è scontro.

La proposta di legge, che ha in Gregorio Fontana il primo firmatario e dovrà essere votata dalla commissione Difesa della Camera, nasce dalla necessità di dotare le associazioni ex combattentistiche di una personalità giuridica, visto che tra l’altro ricevono dei fondi dal ministero della Difesa (tra il 2009 e il 2011 hanno ricevuto 1,5 milioni annui complessivamente).

Il provvedimento stabilisce i requisiti perché queste associazioni ricevano il riconoscimento di Associazioni di interesse delle Forze Armate. Ma l’elemento deflagrante è l’apertura al riconoscimento delle associazioni dei combattenti di Salò. Il testo prevede infatti che possano essere riconosciute dal ministero tutte le associazioni di ex “belligeranti”, senza limitazioni di sorta.

Il braccio di ferro si è protratto nelle scorse sedute della commissione Difesa, allorché gli emendamenti delle opposizioni che correggevano questi elementi sono stati tutti bocciati. Per bloccare l’iter il Pd ha presentato oggi una propria proposta, a prima firma Antonello Giacomelli, che è stato abbinato al testo Fontana.

Questa proposta di legge prevede il riconoscimento solo per le associazioni di quanti sono stati “legittimamente belligeranti”, il che escluderebbe i reduci della Repubblica sociale. Inoltre le associazioni sono sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, per “sottrarle alla maggioranza di turno”.

“Capisco che qualcuno possa dire – commenta Giacomelli – che l’omissione della dicitura ‘legittimamente belligeranti’ sia solo una dimenticanza, ma ultimamente queste coincidenze si moltiplicano: solo poche settimane fa era stata presentata proprio dal Pdl una proposta che abrogava il divieto di ricostituire il Partito fascista, ed oggi si strizza l’occhiolino ai reduci di Salò. Alla vigilia del 2 giugno è meglio mettere dei punti fermi”.

fonte Il fatto quotidiano del 01/06/2001