venerdì 9 novembre 2012

DIANA SABBI





Nata a Pianoro il 29 luglio 1922 crebbe in una famiglia di antifascisti.  Nell’ottobre del 1943 entrò in clandestinità come gappista della 62ma Brigata “Camicie rosse Garibaldi” operativa nella valle dell’Idice, sopra Monterenzio.
Quando il comando partigiano decise di spostare le Brigate da Case Vaglie per Case Mosca fu incaricata di recapitare al Comando Alleato un importante documento della massima riservatezza. Con virile decisione e coraggio, abbatté a colpi di pistola due sentinelle tedesche che cercavano di sbarrarle il passo e proseguì fino al compimento della delicata e rischiosa missione.
In ottobre, con l'avvicinarsi della linea del fronte, la brigata venne divisa in due gruppi: uno si dirisse a sud per ricongiungersi con le truppe alleate; l'altro andò a nord per raggiungere Bologna per partecipare a quella che si riteneva fosse un'imminente insurrezione popolare. Diana fece parte di quest'ultimo gruppo e si aggregò al distaccamento della 7a GAP Gianni Garibaldi, che aveva la sua sede vicino al macello comunale a Porta Lame.
Quando i tedeschi circondarono la base, venne mandata, insieme a un'altra partigiana, in perlustrazione con il compito di raccogliere informazioni sullo schieramento nemico; ma nei pressi di Piazza Umberto I furono catturate e rinchiuse in un cortile in Via dei Mille, dal quale alla sera riuscirono a fuggire. Nei giorni successivi, venne impegnata nell'infermeria clandestina di Via Amedeo D'Aosta e in seguito le venne dato l'incarico di mantenere i collegamenti con il Cumer.

Diana venne riconosciuta partigiana con il ruolo di capitano e le fu conferita la Medaglia d'argento al valor militare.

Dopo la Liberazione fu la prima donna eletta nell’amministrazione comunale di Pianoro; nel 1951 divenne dirigente sindacale della CGIL e nel 1956 fu eletta consigliera e assessore alla Provincia di Bologna.
Dal 1990 in poi aveva dedicato ogni sua energia all’ANPI.

Diana Sabbi è scomparsa il 2 febbraio 2005, proprio mentre si apprestava a donare al Comune di Pianoro la Medaglia ottenuta per il suo impegno nella Resistenza.