Vi e' un solo modo per impedire che l'ennesima crisi del regime autocratico-gangsteristico berlusconiano si risolva in una nuova conferma o in un gattopardesco proseguire del berlusconismo senza Berlusconi attraverso i suoi associati e caudatari di lungo corso.
Vi e' un solo modo per impedire che questa ora di verita' generi nuova menzogna e nuova prostituzione al male.
Ed il solo modo per impedire un esito vieppiu' avvilente e' quello di impegnarsi subito a costruire una coalizione per la legalita' democratica, una coalizione per la democrazia progressiva, una coalizione per l'alternativa nonviolenta al regime della corruzione, del neofascismo, della guerra e del colpo di stato razzista.
Ma una coalizione per la Costituzione e per la civilta' deve avere come suo elemento costitutivo e costruttivo un programma antifascista nitido e intransigente.
E cuore di questo programma devono essere due scelte politiche decisive: l'impegno per l'immediata cessazione della partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan; l'impegno per l'immediata abrogazione di tutte le scellerate misure in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista nel nostro paese.
Ma perche' una coalizione antifascista e un programma antifascista possano darsi, occorre che entri in scena un soggetto politico che senza piu' alcuna subalternita' e ambiguita' si ponga come portatore di una proposta politica nonviolenta.
Un soggetto politico che non degeneri subito in nuove burocrazie e vecchi cialtroni, sempiterni beoni e rampicanti dell'ultim'ora, nel machiavellismo degli stenterelli che tanto catastrofico e' stato; un soggetto politico che nasca dall'incontro laico e plurale delle tante esperienze del femminismo, dell'ambientalismo, delle lotte delle e degli sfruttati ed oppressi, che recuperi la corrente calda delle tradizioni di lotta, di solidarieta' e di liberazione datesi negli ultimi due secoli, e che colga la necessita' storica di scegliere la nonviolenza come teoria-prassi adeguata ai compiti dell'ora, che nel quadro della nonviolenza sappia comporre le istanze di giustizia e di liberta', che con la forza della nonviolenza sappia porsi come elemento trainante di una mobilitazione che dal basso contribuisca alla nascita di una coalizione e di un programma antifascista.
Per sconfiggere l'autocrazia berlusconiana.
Per promuovere una politica ecoequosolidale, di pace e di liberazione, femminista, nonviolenta.
Nella concretezza dell'agire, nell'intransigenza della scelta della riforma morale e intellettuale, nella misericordia per tutti i viventi.
Beppe Sini
(Direttore del "Centro di ricerca per la pace di Viterbo")
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