martedì 16 novembre 2010

Sulla crisi di governo

non so se esultare oppure no. In queste ore si sta forse consumando la fine del Berlusconi con l'uscita del gruppo finiano dal governo. Ma attenzione questa forse è la fine dell'uomo politico, se non ha il cosiddetto colpo di coda, Silvio Berlusconi. Il berlusconismo invece credo, e spero che i fatti mi smentiscano, continuerà per anni a regnare sovrano nel nostro paese. Ho fatto un giro di rassegne stampa e, ovviamente a parte i giornali che ne danno notizia, nei nostri cari e "amati" siti non c'è niente. Addirittura nel nazionale (ANPI) c'è l'elogio a Fini per il comunicato che ha inviato a quel di Bologna dopo che la lapide della carticella è stata imbrattata. Con parole che suonano di ovvietà tipiche del nostra provinciale o nazionale. Il pd prospetta già alleanze con corpi estranei (leggi finiani e udc) pur di riuscire ad entrare al governo; ma dov'è la linea politica?
Ho già espresso, e forse non capito, nel congresso che è inutile difendere la Costituzione questa è già stata massacrata non esiste più. Che cosa si deve difendere? Bisogna ripensare alla Costituzione e voi vedete all'orizzonte un gruppo politico capace di cancellare le leggi che sono nate negli uiltimi 20 anni per ristabilire la dignità della Carta Costituzionale? Io no!
E' inutile parlare di lavoro quando è diventato ufficiale il concordato sul lavoro, che toglie a qualsiasi lavoratore il suo diritto di difesa. Ora il lavoratore non è altro che un valore economico che qualsiasi giudice può stabilire. Ci stanno tutti quanti quantificando e a seconda delle categorie si varrà di più o di meno rispetto ad altri lavoratori.
Mi è arrivata ieri pomeriggio una email di scuola e costituzione che denuncia l'elargimento di 250 milioni di euro alle scuole paritarie, vogliono fare una raccolta di firme. Ma fu proprio un governo di centrosinistra che abolì la differenza tra private e pubbliche. Di cosa ci lamentiamo? E' ovvio che governi come questo finanzino le loro scuole a scapito delle scuole pubbliche.
Chi oggi ha il coraggio di rifare la Costituzione nata dalla Resistenza? E' una frase retorica, abusata ma voi avete o vedete qualcosa di roseo? Io vedo il piatto assoluto. Credo che almeno la nostra sezione, visto da quanto è emerso dal Congresso debba avere il coraggio di dirle queste cose e sottolineo ne abbiamo i mezzi per dirle senza censura di nessuno.

Paolo Corazza

1 commento:

  1. Purtroppo hai ragione, è la realtà. Una sola cosa sbagli: Non è vero che questa è cultura berlusconiana, questa cultura nacque al Midis di Milano nel 1976 quando la P2 fece fuori De Martino e conquistò il PSI e si chiama Cultura Craxsiana. De resto la Costituzione era nata dalla Lotta Partigiana con la quale contadini, operai e classi sfruttate per la prima volta nella storia, soprattutto grazie al movimento comunista e anche socialista, si trasformarono in popolo e cittadini e fecero la Storia. E' evidente che con l'immorale arbitrario scioglimento del P.C.I. la Costituzione Italiana viene meno. A noi tocca oggi RESISTERE in attesa che la Storia riparta, perchè una cosa è certa: tre passi avanti, due indietro, ma la Storia riparte sempre e mai dallo stesso punto da dove era partita l'ultima volta
    Francesco (Averardo dalla Tomba)
    -operaio P.C.I., militante ANPI-

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