Nel 1975 uscì Quinto potere, un film dedicato al potere mediatico della televisione. Dove un cronista ripeteva questo tantra illustrando i fatti quotidiani della politica americana e la sua emittente giorno dopo giorno guadagnava ascolti sulle emittenti concorrenti. Come una parabola al momento del calo degli ascolti il cronista veniva ucciso in diretta.
A distanza di anni perché riproporre questa frase, in questo periodo di feste dove si festeggia il natale e si spera nel nuovo anno?
Perché come ogni anno i mezzi di informazione riproporranno i fatti salienti del 2010 e sicuramente proporranno i fatti di cronaca e di costume meno importanti.
Ma non evidenzieranno sicuramente gli avvenimenti dove dovremmo ripetere
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Questo è stato un anno caratterizzato dalle lotte dei lavoratori, più o meno pubblicizzate dai media; lotte “famose” dove per l’ennesima volta si è vista la spaccatura del sindacato vedi Pomegliano e Mirafiori, dove sono stati siglati accordi con solo una parte dei sindacati. Accordi ricatto dove la scelta era solo quella di o accetti le mie condizioni o chiudo la fabbrica.
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Non si possono cancellare anni di lotte per la conquista dei diritti sindacali, per una qualità di un lavoro migliore nell’interese di tutti sia dei lavoratori che delle aziende.
Non possono passare sotto silenzio tutte le forze lavoratrici licenziate perché le aziende preferiscono produrre all’estero con costi del lavoro minori rispetto a quelli italiani (ma sarà poi vero che il costo del lavoro in Italia è così alto rispetto all’estero?). Le lotte dei lavoratori sardi autoesiliatisi sull’isola della Maddalena per mesi per difendere il loro posto di lavoro, le dipendenti dell’OMSA, i lavoratori del settore ceramiche nel modenese e quante altre fabbriche sono nelle stesse situazioni e di cui non viene data notizia se non a livello locale? Che futuro si potranno aspettare dal nuovo anno una volta finiti gli ammortizzatori sociali?
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Cosa produce, visto che si parla di lavoro, la politica in Italia? La terza carica dello stato il Presidente del Senato Schifani, nell’incontro coi giornalisti di fine anno ha parlato della legge elettorale sottolineando il fatto che la Costituzione prevede il sistema proporzionale per l’elezione dei rappresentanti alla Camera e al Senato. Una vera contraddizione visto che la nostra legge elettorale prevede invece un sistema maggioritario con PREMIO di maggioranza alla lista che ottiene più voti. Per risolvere la contraddizione chiede venga realizzata una riforma costituzionale.
Ma visto che la nostra Costituzione dovrebbe essere la guida per la crazione delle leggi, perché non si cambia invece questa vergognosa legge che lo stesso ministro Calderoli (la legge porta il suo nome) ha definito una porcata? E perché questa legge è passata mentre nel lontano 1948 la stessa Democrazia Cristina ne propose una simile ribattezzata Legge Truffa che premiava, a differenza dell’attuale, chi raggiungeva il 50% più 1 dei voti e grazie alle opposizioni di allora rimase solo sulla carta?
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
In questi giorni è passata la riforma Gelmini ultimo tassello della devastazione della scuola italiana, in questo momento di crisi a livello europeo tutti i governi hanno aumentato i finanziamenti alla ricerca e alla scuola, da noi a partire dal 2001 si è visto un taglio drastico dei finanziamenti alla ricerca e alla scuola statale. Dopo il varo della epocale riforma come è stata definita dal governo, finalmente hanno accettato di parlare con le parti interessate, studenti e docenti. Ministra Gelmini, scusi, ma cosa serve discutere di una riforma come la sua dopo averla approvata? Non è già legge?
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
A novembre è uscita la sentenza definitiva di Piazza della Loggia, e come accade in Italia, nessun colpevole, come al solito i morti di quella strage erano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Questo vale per tutte le stragi avvenute in Italia, Piazza Fontana, Il DC9 di Ustica, La stazione di Bologna. Morti, tantissimi morti, solo perché erano nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Sono anni che i familiari delle vittime chiedono giustizia, chiedono che sia tolto il segreto di stato e si possa finalmente arrivare alla verità. Ma nel palazzo del potere, nonostante in questi anni si sono succeduti governi sia di destra che di sinistra, non si è mai data una risposta alle loro istanze, forse sperando che il solito oblio della memoria che fa parte del nostro dna di italiani abbia il sopravvento.
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Già memoria, noi siamo un popolo che non conosce la propria storia, sia in grado di ricordare la formazione di una squadra di calcio in un particolare anno, ma a domande tipo chi fece l’attentato alla stazione di Bologna i giovani rispondono le BR. Ma non è solo la formazione che crea questi buchi neri. Anche i programmi radiofonici o televisivi contribuiscono a creare informazione sbagliata. Mi è capitato di ascoltare per radio Barbara Palombelli nella sua trasmissione 28 minuti del 20 dicembre scorso parlare della marcia su Roma, e parlava dei fascisti come ragazzi scalmanati, ma la signora Palombelli è mai venuta nella nostra regione? Ha mai parlato con i nipoti di quei martiri ammazzati mentre questi ragazzi scalmanati marciavano allegramente verso Roma? Ha mai sentito raccontare delle sedi della Lega bruciate con dentro le persone? Magari se avesse parlato anche con gli eredi di Emilio Bassi bracciante agricolo, a causa delle sue posizioni politiche, venne aggredito e barbaramente assassinato da appartenenti a 'squadre fasciste' alla presenza della moglie e dei suoi due figlioli, forse avrebbe scoperto che quei ragazzi non erano solo scalmanati ma anche degli assassini che tennero in mano l’Italia per un ventennio.
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Non lasciamo che la rassegnazione, il credere che non ci sia più speranza per il futuro, prendano il sopravvento. Nei giorni precedenti al natale i giovani hanno dato una grande dimostrazione, di non rassegnazione, di proposte politiche, di speranza per il futuro. Tutto questo mentre la politica si asseragliava assediata nella sua zona rossa lontana dalla gente, lontana dagli elettori che, nonostante li abbiano scelti su indicazioni delle segreterie dei partiti, li ha votati. Politici sempre più lontani dalla realtà della società civile, lontani dalla sofferenza dell’esistenza quotidiana in fabbrica, nei campi, negli ospedali, della cultura, delle persone anziane sole.
E siamo noi a far bella la luna con la nostra vita coperta di stracci e sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro come un insulto, come il ragno in una stanza.
Ma riprendiamola in mano, riprendiamola intera, riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza.
Claudio Lolli in una sua canzone, cantava queste strofa riprendiamo anche noi la nostra vita e per questo uniamoci nell’urlare
SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON L’ACCETTO PIU’.
Paolo Corazza
Nessun commento:
Posta un commento