sabato 26 novembre 2011

Parma: Casapound contro i partigiani, interviene l’Anpi


Un giornaletto distribuito agli studenti, la Resistenza liquidata come ”raffiche di mitra, violenze e stupri”. Riecco Casapound, i “fascisti del terzo millennio”. Dopo la presentazione del libro Nessun Dolore, lo scorso 8 aprile nel quartiere Cittadella militarizzato, il gruppo d’ultradestra torna sulla scena con un attacco alla Lotta di liberazione e all’Anpi in una città già attraversata dalle polemiche per la targa alla Rsi posta al cimitero .

Manelli preoccupata - Sulla fanzine parmigiana i futuristi del Duemila - ai quali il sindaco di Bologna Virginio Merola ha appena negato gli spazi per la presentazione di Nessun dolore - pubblicano la foto di un partigiano col foulard dell’Anpi. La didascalia è chiarissima, malgrado qualche passaggio criptico: “Contro il ghigno di un vecchio bastardo bombardamenti indiscriminati, raffiche di mitra, violenze e stupri, altro che Resistenza”. Il giornaletto è stato distribuito davanti al Bodoni e ad altre scuole, elemento che pone in allarme Gabriella Manelli presidente dell’Anpi: “Chiamerò la questura – commenta – al di là delle affermazioni deliranti che si smascherano da sole, mi chiedo come sia possibile che una manifestazione di chiaro stampo fascista possa svolgersi tranquillamente davanti alle scuole”.

Accanto alla foto Casapound riporta un editoriale – ripreso dal sito nazionale del movimento – che parte dall’uccisione di Gheddafi per abbozzare un parallelismo con la Lotta di liberazione del ‘43-’45 in Italia: “Non basta un Rais a fare un Duce – vi si legge – ma basta un’ora di viltà (…) per fare un partigiano” .

Lo spunto dell’articolo è la figura di Mohammed, il ragazzino con la pistola d’oro che i videotelefonini di Sirte hanno consacrato giustiziere di Gheddafi. Nell’esprimere riprovazione per la crudeltà del gesto, l’autore sterza continuamente sulle vicende storiche di casa nostra: “I partigani non sempre hanno un Duce da linciare, a volte basta un Rais pagliaccesco (…)”. Quindi quell’immagine con la scritta Anpi: scelta insolita per Casapound, più spesso incline a dribblare riferimenti diretti a fascismo e antifascismo: “Non è un attacco all’Associazione partigiani – ribatte ora Pier Paolo Mora, responsabile di Casapound Parma - sono i fatti che dicono queste cose”. La Manellli però non ci sta: “Difficile anche ribattere alle assurdità scritte, piuttosto è il luogo in cui l’episodio è avvenuto a rendere grave la cosa”. Per Mora però si è trattatto di un semplice “volantinaggio fatto da studenti… l’Anpi – si lascia sfuggire – non ha nient’altro da fare”. (marco severo)

Fonte: ParmaRepubblica

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