domenica 27 novembre 2011

La grande truffa del governo tecnico e della salvezza nazionale

Quando il Premier del governo di destra più cialtrone e reazionario che l’ Italia abbia mai avuto nella sua storia repubblicana ha rassegnato le sue dimissioni, come tanti italiani esasperati ho provato soddisfazione : ho sperato che una stagione fosse finita e che assieme a Berlusconi potesse scomparire anche il “berlusconismo” . Ho sperato che per l’Italia dei deboli, dei poveri, degli umili, potesse finalmente sorgere un’ alba di speranza.
Invece ora mi trovo a vivere la “grande truffa del governo tecnico” del professor Monti: ovvero la diretta e cinica realizzazione delle imposizioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea al nostro Paese.
Vedo cancellare la sovranità nazionale dell’Italia, la Costituzione Repubblicana, ogni forma di reale espressione della volontà popolare, prima fra tutte la possibilità di votare in libere e democratiche elezioni o referendum : i diktat di Bruxelles e la famosa lettera Draghi-Trichet è assimilabile agli ululati dei “mercati” contro l’ipotesi del referedum greco, che hanno imposto la pronta marcia indietro dell’ ignavo e mediocre governo Papandreu.
Il nostro Presidente della Repubblica ha il merito di aver costruito la strada per l’inevitabile e improrogabile uscita di scena di Berlusconi, ma è criticabile dal punto di vista della legalità Costituzionale, che avrebbe dovuto difendere strenuamente : non ha saputo o voluto farlo.
La prova dell’illegalità Costituzionale è evidente : nessuno dei componenti del nuovo governo “tecnico”è ovviamente stato eletto dal Popolo, eppure insistono sulla necessità di attuare “misure impopolari” : che dunque saranno misure antipopolari. Ne è uscito un altro governo di casta, definito di “salvezza nazionale”, ovvero “tecnico”, che riesce anche ad avere la rassegnata fiducia di oltre l’80% degli italiani.
Ma è falsa la prima definizione (salvezza nazionale) : non salverà il paese ma obbedirà al diktat della finanza, colpendo come sempre le fasce più deboli della popolazione. Ed è falsa anche la seconda (tecnico) : è il più politico dei governi del secondo dopoguerra, perché sancisce l’assoggettamento del nostro paese a una “governance” dura, implacabile, straniera e palesemente ostile al nostro Paese. Molti si illudono che il professor Monti voglia fare davvero cose giuste ed eque, sostenibili dal Paese : ma lui non è al governo per questo.
Non lo è neppure per fare una decente legge elettorale con cui andare finalmente a votare democraticamente: lui è arrivato soltanto per fare eseguire gli ordini della Banca Centrale Europea e i 39 punti della lettera di Draghi-Trichet. E sembra parodiare la “rivoluzione culturale cinese”, quando dichiara l’esigenza di “educare il popolo” : già lo disse con chiaro riferimento alla Grecia e adesso proverà anche con noi.
Eppure non occorreva un governo di “tecnici” : bastava un governo di persone oneste e sagge, che protette da statura morale e da prestigio intellettuale, fossero in grado di respingere le prevedibili potenti pressioni che si sarebbero esercitate contro di loro e il nostro Paese e poi di varare una nuova legge elettorale, democratica, proporzionale e con le preferenze, per andare a elezioni in tempi rapidi. Questi uomini e queste donne in Italia ci sono, ma il Presidente Napolitano non è andato a cercarli : ha preferito consultare la stessa casta politica responsabile del disastro. Ora il governo di “salvezza nazionale” promette “riforme per la crescita”… ma tutti gli indicatori dicono che noi andremo in recessione, insieme all’intera Europa, unita solo in questo.
Il debito, che ora viene usato come una spada di Damocle sul capo degli italiani, non può e non deve essere “onorato” con manovre di bassa macelleria sociale, che ridurrebbero drasticamente non solo il tenore di vita di larghissime masse popolari, ma annullerebbero i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana nata dalla Resistenza. Il debito è una truffa , perpetrata ai danni della popolazione inerme, che crea benefici soltanto per i soliti privilegiati : il debito devono pagarlo coloro che lo hanno prodotto. Compito del Presidente della Repubblica dovrebbe essere, tra gli altri, quello di sottrarre il Paese al ricatto dei potenti, siano essi interni o esterni al Paese : in nome della Costituzione. Se non lo farà lui, proverà a farlo la popolazione a cui è stato impedito di votare, ma che deve almeno potersi esprimere, in tempi brevi, con un referendum sul tema del debito : anche se alla Grecia è stato impedito, l’Italia è ancora in grado di farlo.
Non è sterile rivendicazione, ma democratica opposizione : ci atteniamo ai nostri diritti Costituzionali, perchè ad essi non intendiamo rinunciare. Abbiamo il dovere di difendere la Costituzione e questo ci dà il diritto di difendere il Paese e noi stessi contro ogni violazione delle sue norme. La sovranità che abbiamo delegato a questa Europa non è stata usata nell’interesse del Popolo, nel rispetto dei nostri principi Costituzionali : abbiamo dunque il diritto di chiederne la restituzione , almeno fino a che questa Europa cessi di essere feudo dei banchieri e cominci a corrispondere agli Ideali di chi, come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, hanno creduto davvero negli “Stati Uniti d’Europa”.
Per respingere l’ ”ordine di servizio” preparato a Bruxelles e vidimato dal Quirinale su pressione dei grandi centri finanziari occidentali, bisogna mobilitare la più vasta opposizione sociale e prepararsi a costruire una nuova opposizione politica, degna di questo nome.
P.S.

Come nelle lettere, voglio finire con un “post scrittum” , che arriva direttamente dall’altro secolo, precisamente da 47 anni fa : “I governi cosiddetti tecnici o amministrativi sono i peggiori governi politici che si possa immaginare. Il loro scopo è quello di fare il contrario di ciò che la sovranità popolare ha indicato : sono antipopolari e reazionari.“
Firmato : Palmiro Togliatti.

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