25 APRILE 2012 - TERZA LETTURA IN PIAZZA
Riferiti al territorio di Pianoro Vecchio e Nuovo, Rastignano e Botteghino, ricordiamo con affetto e riconoscenza Gastone Piccinini, a cui è dedicata la piazza a Rastignano, fu volontario nella Regia Marina dal luglio 1934, quale allievo radiotelegrafista. Prestò servizio a bordo di sommergibili e fu promosso 2° Capo. L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo trovò imbarcato sul sommergibile Onice dislocato a Napoli. Partecipò alla guerra di liberazione operando presso il Ministero della Marina a Brindisi – Servizio Informazioni, cooperando all’organizzazione di un efficiente servizio radio nell’Italia del Nord occupata. Riuscì a sfuggire a una prima cattura, passò le linee nemiche e arrivò a Milano, entrando a far parte della Brigata partigiana “P. Poet” nell’incarico di Capo Missione radio e nel grado partigiano di Tenente. Mentre trasmetteva messaggi venne accerchiato e per sfuggire alla cattura, dopo aver distrutto l’apparecchio radio e i cifrari, quando finì le munizioni, per non cadere vivo nelle mani dell’avversario, si lanciò nel vuoto dal quinto piano abbracciato al suo unico compagno gridando: “Viva l’Italia”. Venne raccolto dai tedeschi ancora vivo ma con la spina dorsale fratturata. Nonostante le sofferenze non rivelò i nomi dei suoi compagni di lotta. Dopo un anno di prigionia, venne liberato dai compagni e portato a braccia con le membra inesorabilmente e per sempre spezzate e la spina dorsale lesionata “nella smagliante luce del sole d’Italia redenta”. Per questo suo gesto eroico, venne decorato con la Medaglia d'oro. La gravissima menomazione non ha impedito a Piccinini di svolgere, nel dopoguerra, attività nella sezione locale dell'Anpi, di cui è stato Presidente onorario. Giuseppe Lelli, nome di battaglia "Pippo". Militò nella 62a brigata Camicie rosse Garibaldi. Cadde in combattimento a Pianoro il 27 agosto 1944. Anche Guermandi Pierina e Degli Esposti Laura, che il tempo crudele ci ha sottratto, combatterono come partigiane sul nostro territorio. La giovane Anna Donini, nome di battaglia Maria, a cui è dedicata la strada che da Pianoro arriva a Botteghino, alla fine del 1943, insieme con il fratello Guido, che riuscì a salvare dai fascisti grazie alla sua prontezza di spirito, si aggregò al distretto Pellirosse della 9a brigata S.Justa, operante nelle colline attorno al borgo delle Ganzole, vicino a Sasso Marconi. Per la sua conoscenza dei luoghi venne utilizzata con il compito di staffetta per i collegamenti fra i vari distaccamenti della brigata. Recatasi con Dante Tossani e Torino Franca in una casa del borgo delle Ganzole per recuperare armi e munizioni, affrontò uno scontro a fuoco con una squadra tedesca. Riuscì a trarre in salvo uno dei due compagni, Torino Franca,gravemente ferito e riuscì a chiedere aiuto al distaccamento, mentre i tedeschi rastrellavano tutta la zona alla ricerca dei partigiani feriti. Sospettata da un fascista della zona, venne fermata, interrogata e schiaffeggiata dai tedeschi, ma riuscì a convincerli di essere estranea ad ogni avvenimento. Nell’autunno 1944, insieme alla cognata Idalba Zanna, fu di nuovo fermata dai tedeschi mentre portava viveri ai partigiani rifugiati nelle grotte e nei boschi della zona di Pieve del Pino. Anche in questa occasione riuscì a convincere i tedeschi della sua estraneità dei fatti. Per il suo aiuto alla lotta per la liberazione le è stata conferita la Croce al Merito di Guerra. Un ricordo particolare a Diana Sabbi, a cui dopo la sua morte è stata intitolata la Scuola Elementare di Pianoro, cresciuta in una famiglia antifascista, nella primavera del 1944 si impegnò nell’attività contro i nazifascisti come gappista della 62a Brigata “Camicie rosse Garibaldi” operativa nella valle dell’Idice. In ottobre, con l'avvicinarsi della linea del fronte, la brigata venne divisa in due gruppi: uno si dirisse a sud per ricongiungersi con le truppe alleate; l'altro andò a nord per raggiungere Bologna per partecipare a quella che si riteneva fosse un'imminente insurrezione popolare. Diana fece parte di quest'ultimo gruppo e si aggregò al distaccamento della 7a GAP Gianni Garibaldi, che aveva la sua sede vicino al macello comunale a Porta Lame. Quando i tedeschi circondarono la base, venne mandata, insieme a un'altra partigiana, in perlustrazione con il compito di raccogliere informazioni sullo schieramento nemico; ma nei pressi di Piazza Umberto I furono catturate e rinchiuse in un cortile in Via dei Mille, dal quale alla sera riuscirono a fuggire. Nei giorni successivi, venne impegnata nell'infermeria clandestina di Via Amedeo D'Aosta e in seguito le venne dato l'incarico di mantenere i collegamenti con il Cumer. Venne riconosciuta partigiana con il ruolo di capitano e le fu conferita la Medaglia d'argento al valor militare.
Vorremmo ricordarli tutti: Bacchetti, Beghelli, Bordoni, Caldi, Cavara, Cevenini, Ercolessi, Paselli e tanti altri, caduti per la libertà e vogliamo ricordare i pochi patrioti e partigiani ancora oggi tra noi: Dini Luciano, Gazzara Ruggero, Laurenti Luciano, Marabini Giorgina, Marchesini Elio, Piancastelli Renato, Righi Dina, Rocchi Gino, Sacchetti Orlando.
Vorremmo avere il tempo per raccontarvi di ognuno di loro. Vorremmo sapere tutto di ogni partigiano, di ogni staffetta, di ogni donna o ragazzo che ha aiutato a rendere libera la nostra Patria.
Le informazioni che abbiamo sono ricordi, pensieri scritti che raccontano solo di alcuni di loro. Le storie, le vite di altri si stanno perdendo nel passato. Perché il fascismo non torni, perché non si ripercorrano gli stessi errori del passato, è importante che la memoria rimanga viva, che i partigiani, i nostri eroi vengano ricordati.
Per chi non c'era, per chi non ha vissuto quel periodo storico è difficile immaginare cosa significa la guerra, la Resistenza, la voglia di un Paese libero.
Proprio per questo, ogni anno ricordiamo i Caduti. Ricordiamo il loro sacrificio e cerchiamo di tramandare il ricordo del loro valore.
Ogni anno rafforziamo il legame con il passato e doniamo il testimone alle generazioni future, per non dimenticare, per non rendere vano la loro vittoria.
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